Nella storia di un paese ha un rilievo centrale la figura del Santo Patrono, e questa importanza aumenta se ci si ferma a studiare le vicende della Chiesa Parrocchiale a lui intitolata; così è per la figura di Sant’Ambrogio nella storia di Torlino.
Ambrogio nacque da genitori cristiani a Treviri (oggi Trier, Germania) attorno all’anno 339: al momento della nascita uno sciame di api avrebbe attorniato il capo del futuro Vescovo (episodio che è raffigurato anche nella Chiesa di Torlino); percorse la carriera politica, e dapprima fu a Sirmio, poi a Milano (allora capitale dell’Impero Romano d’Occidente) come “consularis” (Governatore della Liguria e dell’Emilia, in pratica la quasi totalità del Nord Italia); in questo ruolo si trovò a dirimere a Milano (allora capitale dell’Impero) i contrasti tra i cattolici e ariani (seguaci di una eresia cristologica e trinitaria diffusa nel secolo IV, che negava l’uguaglianza del Figlio e del Padre, e quindi la natura e gli attributi divini del Figlio); morto il Vescovo ariano Aussenzio, egli fu chiamato dal popolo a prenderne il posto: Ambrogio tentò ripetutamente di sottrarsi a questa elezione, poiché si riconosceva assolutamente impreparato ad affrontare questo compito; tuttavia non ci fu verso di far cambiare idea al popolo, che, avendo apprezzato la sua onestà quando era Governatore, ben lo vedeva a ricoprire la Cattedra di Milano; poiché egli non era stato ancora battezzato, ricevette il Sacramento il 30 novembre 374 e il seguente 7 Dicembre fu consacrato Vescovo; all’ufficio di Vescovo era strettamente legato anche il compito di insegnare e orientare la comunità, e per essere in grado di assolvere questo compito Ambrogio iniziò immediatamente a studiare gli scritti biblici e teologici, offrendo poi le sue riflessioni in materia nelle proprie opere; nella corrotta società del suo tempo il Santo Vescovo si mosse con fermezza e rigore: combatté con tutte le sue forze l’eresia ariana (ragion per cui Ambrogio è solitamente raffigurato con la frusta, simbolo della lotta all’eresia); al riguardo è celebre l’episodio della Basilica Porziana (anno 386), che l’imperatrice Giustina intendeva cedere agli ariani: il Vescovo si chiuse nella Chiesi insieme ai suoi fedeli, e resistette anche all’assedio dei soldati, finché l’imperatrice non si decise a recedere dal suo proposito; due anni prima, sempre con la stessa energia, si era opposto al tentativo di riportare nel Senato di Roma la statua della pagana dea Vittoria; il coraggio e la grandezza del Vescovo di Milano Ambrogio apparvero in modo chiaro a tutti quando dovette affrontare l’imperatore Teodosio che aveva fatto trucidare settemila persone nella città greca di Tessalonica, secondo alcuni perché era stato ucciso un comandante romano secondo altri perché aveva avuto notizie di una rivolta popolare: il Santo, senza riguardo alla posizione di Teodosio, gli fece sapere che se voleva presentarsi ancora in Chiesa doveva sottoporsi a pubblica penitenza, mostrandosi in par tempo pentito dell’ingiusta uccisione di tanta gente; di fronte all’energica presa di posizione di Ambrogio, l’imperatore pianse pubblicamente il suo peccato invocando il perdono; il Patrono di Torlino morì il 4 Aprile 397.
La devozione a Sant’Ambrogio a Torlino
Come si è già visto sopra, la devozione verso il Santo Patrono non si esprime solamente attraverso la costruzione di edifici sacri in onore dello stesso, la loro decorazione e la loro cura, ma anche tramite i nomi di Battesimo dei propri figli che si vogliono mettere sotto la protezione del Santo, imponendo il suo stesso nome.
A questo riguardo, ad un’analisi effettuata nei Registri dei Battezzati dell’archivio della rettoria al sono stati considerati dall’anno 1590 (quando inizia il primo Registro) all’anno 1815 figurano numerose persone col nome Ambrogio o col corrispettivo femminile Ambrogina.
Il primo assoluto di cui si ha traccia risale al 1593, quando viene battezzato Ambrogio Beltrametti, essendo Rettore di Torlino Sac. Bernardino Doneda:
L’anno 1593 adi 9 Marzo 1593 io Prete Bernardino Doneta Rettor della Parochial Chiesa SantAmbrosio di Torlino ho batezato nella medesima Chiesa un figliuolo di Agustino Beltrametto, di Elisabetta figliola d’Antonio Conforto iugali il qual naque adi 8 del medesimo mese, et gli fu pOS nome Ambrosio, fu compare Ruggiero figliuolo di Messer Pompeo Bonadeo”
Oltre all’uso di battezzare i neonati col nome del Santo patrono, un’altra devozione è la sua iconografia.
Sant’Ambrogio si trova raffigurato sul muro esterno della casa di proprietà della Signora Giuseppina Dornetti in Torlino, dipinto fatto eseguire dal padre, persona devotissima al Santo Patrono; ma lo troviamo anche all’interno dell’Oratorio di Sant’Ippolito (sotto la Parrocchia di Quintano), insieme alla Madonna di Loreto, Sant’Agata (Patrona di Trescore), San Michele, San Gottardo (Patrono di Ripalta Guerina), San Biagio (Patrono di Pieranica), San Carlo Borromeo, Santa Lucia (la Santa Siracusana, il già menzionato San Carlo e anche San Sebastiano sono onorati a Trescore), San Sebastiano, San Pantaleone (Patrono della Diocesi Cremasca), Sant’Orsola (il cui culto è molto radicato a Casaletto Ceredano), San Giovanni Battista, Sant’Antonio Abate e San Lorenzo (Patrono di Azzano).
La famiglia Dornetti, cui appartiene Paolo Agostino Simone che fece dipingere l’immagine del Patrono sul muro della propria casa, è strettamente legata alla storia di Torlino e più in particolare alla figura del Rettore Dornetti; infatti questa famiglia, come si evince dallo “Stato della Popolazione della Parrocchia Sant’Ambrogio Vescovo Comune di Torlino relativo all’anno 1853 e 1854” compilato dal Sac. Dornetti, appare già residente a Torlino nel 1854, pochi anni l’arrivo del predetto Rettore, nella persona di Francesco Dornetti, figlio di Pio e Stefana Crispiatico, nato il 19 ottobre 1816 a Bagnolo e sposatosi nel gennaio 1839 a Ripalta Arpina con Agostina Zaninelli di Agostino e Antonia Bonizzi: era fratello di Don Dornetti; loro figlio Pietro vide la luce a Bagnolo il 21 marzo 1841 e si unì in matrimonio il 1° febbraio 1865 a Scannabue con Agostina Recrosio; da loro il 28 ottobre 1882 alle ore 5 del mattino nacque Paolo Agostino Simone, che il 17 agosto 1926 sposò a Torlino Ines Bonaventi.