17/9/1961. Torlino onora oggi il conte Ottaviano Vimercati

Torlino cambia nome: il racconto attraverso gli articoli dell'epoca.

Descrizione

CREMA, 16 — Il Paese di Torlino onora domenica un ano prode figlio: il conte Ottaviano Vimercati. una figura preminente del Risorgimento italico. La cerimonia. alla quale interverranno le maggiori autorità della nostra provincia e nel corso della quale sarà scoperta una lapide interessa anche Crema in quanto il conte Ottaviano Vimercati è nato a Crema il 28 marzo 1815, unico figlio maschio del conte Giovanni e della contessa Mina Martini.

La vita del conte Ottaviano Vimercati è stata esuberante: a 25 anni brillava a Milano fra i giovani eleganti del bel mondo signorile: simpatico, sapeva addolcire la sua tempra aristocratica con modi giovanili e cavallerescamente gentili. Prodigo del suo dinaro coraggioso fino alla temerarietà, prediligeva le avventure più arrischiate; esperto negli esercizi giuridici, buon cavallerizzo e buon spadaccino. Il giovane Ottaviano pativa esuberanza di vita e smaniava di sfogarla distinguendosi in qualche modo dagli altri; ma allora la Lombardia, coi ceppi dell'austriaco ai piedi, giaceva in uno stato di morbosa dormiveglia ed i tempi non correvano o a lui propizi per dare un generoso indirizzo ai suoi ardori giovanili.

Un giorno Ottaviano Vìmercati abbandonò Milano è andò in Francia per arruolarsi nella Legione Straniera. Passo in Africa a combattere gli algerini guidati a Aba el Hader: pochi anni dopo rimpatriò col petto fregiato dalle insegne del valor militare. Scoppiata a Milano la rivoluzione. durante il combattimento delle Cinque Giornate e precisamente il 21 marzo 1648, diresse fermezza un tentativo contro porta Vigentina che alcune centinaia di insorti, raccoltisi nelle campagne ed armati coi fucili da caccia, ebbero voluto sfondare per portar soccorsi alla città insorta. Fu tra ì primi lombardi al quartiere del re Calo Alberto che lo ebbe tra suoi ufficiali d'Ordinanza. Entrato nell'Esercito Piemontese, il conte Ottaviano Vimercati si meritò il grado di colonnello. Dopo la battaglia di Novara accompagnò Vittorio Emanuele a trattare col generale Radetzky le condizioui dell'armistizio. In quel giorno nefasto, il Vimercati udì Vittorio Emanuele pronunciare le seguenti parole: “Io conserverò intatte le istituzioni che diede mio padre, terrò alta e ferma la bandiera tricolore che oggi è stata vinta ma che trionferà un giorno e questo trionfo sarà d'ora innanzi lo scopo di tutti ì miei sforzi ». Queste parole, che attestano l'animo altamente leale e generoso di Vittorio Emanuele, piacque ai conte Ottaviano Vimercati u. rammentarle a Vittorio Emanuele con un telegramma speditogli da Parigi il 26 marzo 1874 in occasione del venticinquesimo di regno. Ripiombata la Lombarda sotto il dominio austriaco, Ottaviano Vimercati si stabiliva nel Piemonte e con la amabilità del suo carattere si guadagnava l'amicizia del re.

Successivamente si trasformò in agente diplomatico ed il conte di Cavour si valse di lui quando iniziò con Napoleone III le pratiche per riscattare dalla servitù la Nazione italica . Nel maggio 1859 e precisamente nel mese di maggio, il conte Ottaviano, da nove anni sposato con la marchesa Carolina Cusani Confatonieri deceduta poi nel 1867, entrava, come a aiutante di campo dei generale Canrobert, nell'esercito degli alleati del re di Piemonte per combattere contro gli austriaci. Conquistata la Lombardia, Vittorio Emanuele lo nominò ispettore generale delle R. Caccie con diritto d'alloggio a Mirabello presso Monza. Ma il conte Ottaviano all'ameno soggiorno di Mirabello anteponeva Parigi e diventò l'addetto alla Legazione Italiana.

Nell'anno 1879 il conte Ottaviano Vimercati, risposatosi nel 1873 con Carlotta Lucia Fougeroux, venne nominatosenatore ma il 23 luglio dello stesso anno decedeva a Mirabello in seguito ad improvviso malore.

Nel 1888 il giornale II Serio di Crema nel suo numero di sabato 28 luglio nella ricorrenza dell'anniversario della morte, scriveva:“Il Conte Ottaviano Vimercati – 25 luglio – Crema esultava; il giorno innanzi gli austriaci, celando a mala pena l'interno spavento, avevano rotto ed in gran fretta, il Ponte sul Serio e, poi, erano usciti da Porta Ombriano. Il popolo con occhio bieco, con sarcasmo a fior di labbra, vide i croati liberare le strade cittadine del loro lezzo; l'aborrito straniero non era ancora fuggito completamente che già ovunque era festa, ovunque agitavasi la bandiera nazionale. Tutta la popolazione erasi come rovesciata fuor dalle porte onde muovere incontro alla truppe francesi; ed infatti, ecco lontano sollevarsi come un globo di polvere, ecco il scintillar vivido delle armi, ecco il volar rapido dei cavalieri. L'estrema avanguardia appariva. Dal popola si sollevava allora un grido di ebbrezza, i più animosi corrono incontro all'esercito liberatore, si battono le mani, si agitano al vento mille segnacoli di tripudio, tutti fan ressa, tutti spingono, la folla ondeggia, tutti vogliono veliere, tutti assistere al nuovo spettacolo. Senonché da un drappello si stacca un cavaliere, e solo galoppa verso la città. Era un bel uomo, alto nella persona, bruno, con occhi neri vivacissimi. baffi arriccamente tesi, cavalcatore e soldato ad dirittura temerario. Egli veniva dalla Francia, vestiva le Assisi d'un esercito che non era il nostro, aveva con questo pugnato in lontane regioni, si era fatto un nome tra genti forestiere, ma era italiano di patria, di mento, di cuore; era di famiglia Cremasca. era il Conte Ottaviano Vimercati, che dall'Imperatore Napoleone III aveva ottenuto l'insigne onore di entrare per primo in Crema, e che con ciò compiva uno dei voti più cari al suo cuore ed il più sublime scopo della sua vita. Ed in oggi che di tanto uomo ricorre il funebre anniversario, la nostra mente è piena di rimembranze tristi e di confronti amari. Noi, senza tema di essere smentiti e , colla scorta dei documenti irrefutabili, sosteniamo che il Conte Vimercati Ottaviano ebbe non poca parte nell'Italico risorgimento e che fu , uno degli uomini più insigni che figureranno nella storia politico militare della seconda metà del secolo XIX. Questa storia non è ancora scritta, perché troppi interessi, troppe ire partigiane sussistono ancora e non permettono al vero di apparire con tutto splendore. Ma il tempo è galantuomo e quando di certe boriose nullità dell'oggi più non resterà traccia, quando di molti idoli si sarà infranto il culto, noi abbiamo fede che sarà fatta giustizia all'opera patriottica del Conte Vimercati. Morendo — continua il giornale « Il Serio » — egli sapeva di lasciare dietro di sé una grande opera, ma che questa opera aveva bisogno di una illustrazione, non appena i tempi ed il calmarsi delle ire partigiane lo avrebbero permesso. Una tale illustrazione sarà fatta, ma frattanto della medesima non deve abbisognare la città di Crema per onorare la memoria dell'illustre Conte Vimercati che rappresentò e riassunse in sé quella parte direttiva e di intelligenza politica posta alla città nostra nell'italo momento e che, per vicende tristi, per nequizie di tempi, dovette agitarsi il più delle volte occultamente e lontano dalle mura cittadine».

Il Comune di Torlino, proprio nel Centenario dell'Unità d'Italia, ha voluto ricordare questo suo degno e valoroso figlio; per perpetuarne la memoria ha chiesto ed ottenuto di potersi fregiare del suo nome assumendo la denominazione di Torlino-Vimercati che approvata nel luglio scorso dalla Amministrazione Provinciale ha avuto poi il benestare del competente Ministero. Da domenica 17 settembre 1961 Torlino quindi assumerà la denominazione di Torlino-Vimercati.

Ufficio responsabile

Sindaco

Via Ottaviano Vimercati, 1, 26017 Torlino Vimercati CR, Italia

Telefono: 0373288886
Sindaco

Formati disponibili

JPG

Licenza di distribuzione

Pubblico dominio

Pagina aggiornata il 24/07/2024