Nel 1454 fu stipulata la Pace di Lodi tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia, durante la quale vennero assegnate a Milano le città della Gera d'Adda, mentre a Venezia rimasero Crema, Bergamo, Brescia e i relativi territori.
Tracciare nel dettaglio i confini fu un ostacolo quando si arrivò nei dintorni di Azzano e presso la cascina Caselle (vicino Capralba) e non si riuscì a trovare un accordo nell'assegnazione a uno stato o all'altro delle cascine dei Grassi e Carere. Ancora nel 1492 nessun accordo veniva raggiunto, per cui si decise di proclamare i territori di pertinenza alle due cascine come "neutrali", non soggetti cioè a nessuno stato, seppur in via provvisoria fino al momento di convenire ad una decisione.
Le autorità di ognuno dei due stati avevano facoltà di procedere nei confronti dei cittadini propri sudditi, ma vi era garantità l'immunità per i non sudditi: si arrivò quindi che queste terre diventarono rifugio per tutti i malfattori: i bravi milanesi e i buli cremaschi, bergamaschi e bresciani, contro i quali ben poco potevano fare i cappelletti veneziani e i birri milanesi.
Cronache d'epoca e archivi parrocchiali narrano del ritrovamento di resti umani, talora smembrati, vittime senz'altro di quelle orde di malintenzionati.
Solo nel 1756 a Mantova i rappresentanti dei due stati giunsero ad una salomonica decisione: la zona neutrale di Azzano aveva una superficie di 1.836 pertiche e 14 tavole, per cui furono assegnate 918 pertiche e 7 tavole ad uno stato e altrettante 918 pertiche e 7 tavole all'altro. Le cascine Fiumicella di Sotto, Torchio, Tesoro, Simonetta e Carere furono assegnate al cremasco, la Cascina dei Grassi divenne milanese, sotto la giurisdizione territoriale di Vailate.